Macerata, Italia
In a recent ruling, the Court of Justice once again addressed the issue of the freedom of establishment of companies and its relationship with national rules of Private International law. Although the decision is nothing new, it urgently raises the issue of the protection of persons who may be affected by a transfer of the seat abroad or by a change in the applicable law, such as creditors, minority shareholders and employees.The situation has become even more complicated because, following the ruling of the Court of Justice in the Polbud case and Directive 2019/2121, there are now two different ways for companies to exercise their right of establishment. These different modes, although clearly distinct from a legal point of view, are poorly coordinated precisely from the point of view of the protection of those who had relied on a particular legal asset of the company. In order to resolve this aporia, the European Institutions should intervene by completing the regulatory harmonisation of the sector or by adopting a regulation (so-called Rome V) on the law applicable to companies.
In una recente sentenza, la Corte di giustizia ha nuovamente affrontato il problema della libertà di stabilimento delle società e del rapporto che questa presenta con le disposizioni nazionali di diritto internazionale privato. Benché la decisione non costituisca una novità, essa pone con urgenza il problema della tutela dei soggetti che rischiano di essere pregiudicati da uno spostamento della sede all’estero ovvero dal cambiamento della legge applicabile, quali i creditori, i soci di minoranza e i lavoratori.La situazione si è complicata ulteriormente, perché, a seguito della sentenza della Corte di giustizia nel caso Polbud e della direttiva 2019/2121, esistono ora due diverse modalità di esercizio del diritto di stabilimento da parte delle società. Dette diverse modalità, seppure nettamente distinte dal punto di vista giuridico, risultano scarsamente coordinate proprio sotto il profilo della tutela dei soggetti che avevano fatto affidamento su un determinato assetto giuridico della società. Per risolvere l’aporia, il legislatore dell’Unione dovrebbe intervenire completando l’armonizzazione normativa del settore ovvero con l’adozione di un regolamento (c.d. Roma V) sulla legge applicabile alle società.