Santiago Argüello
This paper studies Thomas Aquinas’ teaching in S. th., i, q. 96, a. 4, which discusses the thought of Augustine of Hippo, especially De civitate Dei, xix. 15. Before that, it explores the essential coincidence in the concept of dominium between Neo-republicanism and Ciceronian and Augustinian statements on it. After a core depiction of the Thomistic understanding of dominium between human beings, the argument goes ahead and addresses the issue of its condition: whereas for Aquinas, dominium is something natural and prelapsarian, for Augustine, even keeping some traits of human nature, it is not prelapsarian, but postlapsarian, that is, as a result of the original sin. In this regard, the paper discusses a recent interpretation which cannot help but to conflate Aquinas’ and Augustine’s philosophies of dominium.
Il presente lavoro studia l’insegnamento di Tommaso d’Aquino in S. th., i, q. 96, a. 4, che discute il pensiero di Agostino d’Ippona, in particolare De civitate Dei, XIX. 15. Prima di ciò, esplora la coincidenza essenziale nel concetto di dominium tra il neorepubblicanesimo e le affermazioni ciceroniane e agostiniane su di esso. Dopo una descrizione essenziale della comprensione tomistica del dominium tra gli esseri umani, l’argomentazione prosegue affrontando la questione della sua condizione: mentre per l’Aquinate il dominium è qualcosa di naturale e prelapsario, per Agostino, pur mantenendo alcuni tratti della natura umana, non è prelapsario, ma postlapsario, cioè come risultato del peccato originale. A questo proposito, il saggio discute una recente interpretazione che non può fare a meno di confondere le filosofie della dominium dell’Aquinate e di Agostino.