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The past, present and (possible) future of the crime of torture are outlined in this essay which points to the fact that whether torture is repressed or tolerated depends on the type of relations existing between the State and the individual. The State has all the tools to guarantee security without resorting to physical and psychological violence against the individual. The fact that the Vietri Proposal questions art 613-bis of the Criminal Code with the downgrading of the crime of torture to an aggravating circumstance is alarming because of the possibility of not recognizing the serious disvalue that characterizes all acts of torture, namely the State's prevarication over inviolable human rights (art. 2 of the Constitution).
Passato, presente e (possibile) futuro del delitto di tortura vengono tratteggiati in questo saggio dove emerge che la repressione della tortura ovvero la sua tolleranza è in funzione del tipo di rapporti esistenti tra Stato e individuo. Lo Stato ha tutti gli strumenti per garantire la sicurezza senza ricorrere alla violenza fisica e psichica sulla persona. La messa in discussione da parte della Proposta Vietri dell' art. 613-bis c.p. con la degradazione del delitto di tortura a circostanza aggravante è allarmante per la possibilità di non riconoscere ai fatti di tortura l'intenso disvalore che li caratterizza: ovverosia la prevaricazione dello Stato nei confronti dei diritti inviolabili della persona ( art. 2 Cost. ).
