Maria Letizia Siciliano
Il diritto amministrativo, oggi, è chiamato ad interrogarsi, affinché possano essere fornite risposte concrete, sulle modalità con cui raggiungere il delicato punto di equilibrio tra l’interesse alla conservazione del patrimonio artistico-culturale e la sua valorizzazione.
Ciò in quanto, la valorizzazione essendo volta ad incentivare la conoscenza dell’immenso patrimonio storico-culturale, risulta necessaria – al pari delle attività di restauro e conservazione – a preservare la “memoria” della storia dei popoli, in modo tale da poter essere tramandata alle generazioni future; in secondo luogo, garantisce una riscoperta della funzione sociale delle opere culturali, che devono ritornare a “vivere” all’interno della società attuale, confondendosi con essa, per far emergere quell’ideale classico di bellezza. Infine, essa rappresenta un’occasione unica di sviluppo economico, inserendosi in un ampio spazio di mercato, non necessariamente limitato al settore turistico-ricreativo, in forte e continua espansione.
È proprio nel solco dell’emersione di questi nuovi interessi che il PNRR ha dedicato molta attenzione alla “valorizzazione”, incentivando la realizzazione di un sistema stabile e strutturato di utilizzo dei beni culturali, anche con metodi di gestione innovativa che vadano a coinvolgere tanto i soggetti pubblici che i privati, all’interno dei quali rivestono senza dubbio particolare interesse gli interventi volti a creare un patrimonio digitale della cultura.
L’interesse mostrato dal PNRR giustifica la sempre attuale attenzione e rilevanza verso lo studio dell’aspetto dinamico della tutela dei beni culturali.
Il presente contributo, analizzando i suddetti aspetti, vuole soffermarsi sui recenti approdi nazionali e sovranazionali volti a garantire e promuovere lo sviluppo intergenerazionale della cultura.