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Gianluigi Delle Cave
Nell’ultimo decennio, si è andata lentamente ricomponendosi nella coscienza collettiva la percezione della funzione della regola concernente l’uso dei suoli. Ed infatti, da un punto di vista giuridico, è maturato un tema profondo – e radicale – in connessione con la città “sostenibile” e “intelligente” (c.d. “Smart city”), ossia quello della “rigenerazione” del patrimonio urbano. L’idea di partenza è che sia ormai giunta a termine l’epoca dell’urbanistica e dell’edilizia di espansione e, al suo posto, sia cominciata quella del riuso e del recupero dell’esistente. La città, infatti, non è più solo il luogo in cui vengono garantiti funzioni e servizi essenziali, ma diviene anche un fervente laboratorio di processi di architettura, trasformazione e rinnovazione urbana. Scopo del presente scritto, dunque, è indagare tali fenomeni “rigenerativi” nel contesto e nel perimetro della Smart City, la città interconnessa, che vedono la P.A. interprete delle istanze di recupero e valorizzazione di beni e spazi urbani, anche attraverso la formalizzazione nel dato di diritto positivo delle attività di rigenerazione e dei rapporti giuridici che ne derivano.
