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Filippo Santarelli
The sentence indicated in the epigraph deviates from some corollaries of the general theory of intentional crime.
On one hand, the judgment draws up a singular model for the determination of intent, according to which this investigation, having regard to the use of rules of common experience on which it is based, can only concern the psychological state of a model of agent, different from the subject that has operated in the reality of the facts: the note emphasizes like this solution, renouncing to grasp the psychological state effects of the subject agent, it seems excessively abstract and badly it is reconciled, therefore, with the natural conception of intentional crime accepted in our legal system.
On the other hand, the judgment circumscribes the subject-matter of the dolus eventualis to the mere representation of the damaging event, despite the penal reflection matured on this psychological coefficient strongly reiterates the need not to neglect the assessment of the volitional component
La sentenza indicata in epigrafe si discosta da alcuni corollari della teoria generale del dolo.
Da un lato, infatti, la sentenza elabora un singolare modello di accertamento del dolo, secondo il quale questa indagine, posto l’impiego di regole di comune esperienza su cui si fonda, non può che avere ad oggetto lo stato psicologico riferibile ad un modello di agente, diverso dal soggetto che ha operato nella realtà dei fatti: la nota sottolinea come questa soluzione, rinunciando a cogliere lo stato psicologico effettivo del soggetto agente, appare eccessivamente astratta e mal si concilia, quindi, con la concezione naturalistica del dolo accolta nel nostro ordinamento.
Dall’altro lato, la sentenza circoscrive l’oggetto del dolo eventuale alla mera rappresentazione dell’evento lesivo, nonostante la riflessione penalistica maturata su questo coefficiente psicologico ribadisca con vigore l’esigenza di non trascurare l’accertamento della componente volitiva.
