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Giovanna di Benedetto
Il patto di non pubblicazione del testamento olografo è da sempre al centro, nell’ordinamento giuridico italiano, di un acceso dibattito dottrinale e giurisprudenziale. Un siffatto patto deve ritenersi ammissibile, in un delicato equilibrio tra obblighi del Notaio (pubblico ufficiale istituzionalmente deputato alla pubblicazione del testamento) ed esercizio dell’autonomia negoziale degli interessati alla successione, ove garantisca comunque la piena attuazione della volontà del de cuius. Viceversa, in tutti i casi in cui la scelta di non pubblicare violi la sacralità della volontà testamentaria, un siffatto patto deve ritenersi non ammissibile.
The non-publication agreement of handwritten wills has always been at the center of a heated doctrinal and jurisprudential debate in the Italian legal system. An agreement of this type must be considered admissible, in a delicate balance between the obligations of the Notary (public official institutionally in charge of the publication of the will) and the exercise of the negotiating autonomy of those interested in the succession, where it guarantees in any case the full implementation of the will of the deceased. Conversely, in all cases in which the choice not to publish violates the sacredness of the will, this agreement must be considered inadmissible.
