Darshi Thoradeniya
La cooperazione allo sviluppo è un’arma a doppio taglio. I donatori si prefiggono di promuovere lo sviluppo dei Paesi beneficiari contribuendo ai programmi di sviluppo posti in essere da questi ultimi. Naturalmente, la cooperazione allo sviluppo implica delle condizionalità: i Paesi donatori impongono i propri termini e condizioni ai Paesi beneficiari.Tuttavia, risulta molto difficile prevedere le dinamiche dello sviluppo a livello locale.
Il presente saggio analizza le modalità con cui la politica di cooperazione della Svezia negli anni Settanta ha favorito un particolare tipo di sviluppo rivelatosi poi di natura etnico (singalese) religiosa (buddista). Se il più vasto programma di sviluppo di allora era in corso di attuazione nel 1978, perché è scoppiato un conflitto etnico nel 1983? Quale dialettica di sviluppo propugnava il Governo? Il processo di sviluppo riguardava tutti i gruppi etnici del Paese? Ripercorrendo le vicende del progetto di costruzione della centrale idroelettrica di Kotmale e della relativa diga, finanziato dalla Svezia nell’ambito del Programma accelerato di sviluppo del bacino del Mahaweli, il presente articolo cerca di dare una risposta a queste domande.