Roberto Kostoris
A dispetto della assoluta centralità che occupa nel sistema delle tutele Cedu, l'equità processuale, presentandosi come un'entità fluida ed elastica, modellata sulla concretezza dei fatti e sul bilanciamento dei valori, assume i connotati di una garanzia dai contorni sfuggenti e aperta a facili manipolazioni, come è avvenuto specie da parte della giurisprudenza della Corte europea dell'ultimo decennio. Lo studio si propone di individuare alcune regole di fondo da impiegare nel giudizio di equità processuale al fine di ridurre il tasso di indeterminatezza di questa garanzia fondamentale e di porla al riparo dalle manipolazioni più gravi. Regole che, dunque, ben possono essere definite di 'grammatica minima' del giudizio di equità, in quanto mirano a riportare a fisiologia i passaggi che dovrebbero caratterizzarlo.
Although, in the ECHR protection system, procedural fairness plays indeed a key role with the connotations of a fluid and flexible tool, modeled on factual concreteness and on balance of values, it also features characteristics of a guarantee with blurred boundaries, thus lending itself to easy manipulations, as indeed happened especially in the case law of the European Court in the last decade. The purpose of this paper is to identify some basic rules for defining a fair trial in order to reduce the degree of uncertainty affecting this guarantee and to protect it against the most serious abuses. Hence, such rules can easily be defined as the "minimum grammar" when evaluating the fundamental characteristics of a fair trial.