Fabio Saponaro
L’articolo esamina il controverso tema della convivenza tra la disciplina dei prezzi di trasferimento (transfer pricing) e quella della valorizzazione dei beni in dogana, con riferimento all’esperienza delle imprese facenti parte di una gruppo multinazionale. L’esistenza di due differenti sistemi di valorizzazione si pone come elemento di rallentamento allo sviluppo del commercio transfrontaliero e globale, obiettivo quest’ultimo sostenuto dai governi delle maggiori economie mondiali e da diverse organizzazioni internazionali. Sull’argomento si registra tutt’ora l’assenza di unanimità di vedute tra le diverse posizioni espresse in dottrina, in giurisprudenza e dalla prassi amministrativa doganale. L’Autore, prendendo in esame l’esperienza di alcuni Stati europei ed extraeuropei, dopo l’illustrazione delle diverse soluzioni giuridiche ad oggi prospettate, giunge de iure condendo ad una riflessione in ordine ad una possibile soluzione al problema, così da evitare che in presenza di un’unica transazione commerciale si possa addivenire all’individuazione di diversi valori per un solo prezzo, giungendo una sorta di coordinamento tra i due sistemi di valorizzazione.