La Commissione europea si è prefissa di creare un sistema di risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori uniforme per tutto il territorio dell’Unione, convinta di attuare in questa maniera i diritti dei consumatori. Nel presente saggio si analizza la direttiva 11/2013/UE, anche attraverso il recepimento che ne ha fatto il legislatore italiano nel Codice del consumo (d.lgs. 6 agosto 2015, n. 130), e si mette in discussione la reale perseguibilità dell’obiettivo che la Commissione si è dato.