Milán, Italia
A partire dalla possibilità di sottoporre a bilanciamento, nel processo penale, il principio di immediatezza, si analizza criticamente la soluzione adottata dal codice di procedura penale per i casi di mutamento della persona fisica del giudice del dibattimento ( art. 525). In particolare, si evidenziano gli incerti fondamenti costituzionali e sovranazionali del principio; le sue contraddittorie relazioni con alcuni istituti codicistici (mezzi di impugnazione; incidente probatorio "speciale"); le sue controprodcenti ricadute pratiche. Sulla scorta di un obiter dictum della Corte costituzionale, de lege ferenda se ne propone una relativizzazione, introducendo la videoregistrazione delle prove dichiarative come strumento fruibile dal nuovo organo giudièante. Si accenna infine a due recenti pronunce, della' Corte di giustizia dell'Unione europea e delle Sezioni unite della Corte di cassazione, che hanno interessato il tema.
Starting from the possibility to balance the principle of immediacy in criminal proceedings, the aim of this paper is to critically analyze the rule provided by the Italian Code of Criminal Procedure far the cases in which the composition of the court does not remain the same in all the court hearings (Section 525). To do this, the Author focuses on the uncertain constitutional and supranational justifications of the principle under discussion, on its contradictory relation with the appellate remedies and the special evidentiary hearing and on its counterproductive practical consequences. In the wake of an obiter dictum of the Italian Constitutional Court, the Author suggests, with a de lege ferenda perspective, a remodeling of the principle by introducing the video-recording of the testimony as a tool available to the new judge. Finally, two judgements are analyzed, i.e. one delivered by the Court of Justice of the European Union and one by the ltalian Supreme Court sitting in full bench.