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Michele Grassi
With its judgment in the Coman case, the Court of Justice of the European Union has extended the scope of application of the principle of mutual recognition to the field of family law and, in particular, to same-sex marriages. In that decision the Court has ruled that the refusal by the authorities of a Member State to recognise (for the sole purpose of granting a drived right of residence) the marriage of a third-country national to a Union citizen of the same sex, concluded in accordance with the law of another Member State, during the period of their residence in that State, is incompatible with the EU freedom of movement of persons. The purpose of this paper is to analyse the private-international-law implications of the Coman decision and, more specifically, to assess the possible impact of the duty to recognise same-sex marriages on the European and Italian systems.
I , Cenni introduttivi. -2. I fatti di causa e le questioni pregiudiziali sollevate dalla Corte costituzionale rumena. -3. La direttiva n. 2004/38 e gli status giuridici ricompresi nella nozione di «familiare». -4. La rilevanza della fattispecie oggetto di rinvio pregiudiziale e l'applicazione in via analogica della direttiva n. 2004/38. -5. La medesima questione osservata sotto due lenti diverse: la nozione autonoma di «coniuge sviluppata» dall'avvocato generale. -6. (Segue): l'obbligo di «mutuo riconoscimento» sancito dalla Corte di giustizia. -7. Le condizioni per l'applicazione del principio «mutuo riconoscimento» ai matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso- 8. Il «mutuo riconoscimento» e il «metodo del riconoscimento»: analogie e diferenze. -9. Possibili implicazioni della decisione sul diritto internazionale privato dell'Unione europea. -10. Possibili implicazioni della decisione sul diritto internazionale privato italiano: la qualificazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero -11. Considerazioni conclusive.
