In my paper I propose some considerations on §§ 79-84 of the Critique of Judgment, part of the Methodology of the Teleological Judgment. At first I try to make clear the meaning of a Methodenlehre of the Teleological Judgment, which I find in a meta-reflective activity of Judgment; I then proceed to an analytical reading of the text in its various articulations, in which I face the questions concerning the specificity of the epistemological status of teleology, the possible coexistence between finalism and mechanism in the science of nature, the origin of life, the ultimate purpose of nature and the finale purpose of creation; finally, according to my interpretation, the entire teleologia rationis humanae, which from natural teleology reaches moral teleology through anthropology and the philosophy of history, in this section is rearticulated around a new conceptual fulcrum of transcendental level, which can realize the effective connection between these different parts of philosophy precisely because it does not give rise to a legislative domain, but to a reflection on experience, and on the teleological causality peculiar to man.
Nel mio articolo propongo una lettura dei §§ 79-84 della Critica del Giudizio, parte della sezione Metodologia del Giudizio teleologico. Dapprima mi interrogo sul significato di una Methodenlehre del Giudizio teleologico, che rintraccio in un’attività metariflessiva del Giudizio; procedo poi ad una lettura analitica del testo nelle sue varie articolazioni, nella quale passo in rassegna le questioni attinenti alla specificità dello statuto epistemologico della teleologia, alla possibile convivenza tra finalismo e meccanicismo nella scienza della natura, all’origine della vita, allo scopo ultimo della natura e allo scopo finale della creazione; approdo, infine, ad un’interpretazione per cui l’intera teleologia rationis humanae, che si estende dalla teleologia naturale alla teleologia morale passando per l’antropologia e per la filosofia della storia, viene in questa sezione riarticolata intorno ad un nuovo fulcro concettuale di livello trascendentale, che può garantire l’effettivo collegamento tra queste diverse parti della filosofia proprio perché esso non si esercita in forma di dominio legislativo, ma in forma di riflessione sul molteplice empirico e sulla causalità teleologica propria dell’uomo.