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II saggio si propone di tematizzare sia sotto il profilo dommatico che politicocriminale il contributo sociologico e l'attualità penalistica del pensiero di Theodor Geiger. Infrangendo, da un lato, il cognitivismo ontologista e superando, dall'altro, il paradigma normativista della validità deontica di matrice kelseniana del quale, tuttavia, perpetua il retaggio epistemológico orientato sulla predominante sanzionatoria — l'opera del sociologo tedesco offre al penalista moderno un prezioso contributo all'emancipazione dialettica del concetto di osservanza intesa come effettività dell'enunciato deontico, funzionale a una nuova tassonomia penalistica del concetto di validità..
In sostituzione di una criteriologia classificatoria — teoreticamente insensibile all'efettività di stampo giusrealista — l'Autore propone una criteriologia ordinatoria del concetto di validitá in grado di includere l'intero prisma dell'effettualità penale, che si estende dall'osservanza spontanea all'inosservanza sanzionata, distinguendo volta per volta il "destinatario del precetto" dal "destinatario della sanzione".
In tal modo, la validità è definitivamente assunta come grandezza empiricamente graduabile suscettibile di misurazione sociale che si spinge fino all'elaborazione del grado estremo (e tuttavia non falsificante: l' iper-validitá disnomica) capace di metabolizzare, senza delegittimaare il paradigma nomo-euristico proposto, l'eventuale-ancorché non auspicabile-punibilità del reato putativo, del tentativo assolutamente inidoneo, nonché le ineliminabili ipotesi di errore giudiziario.
L'apporto sociologico, che certamente evidenzia i limiti ( ma forse, a un tempo, il pregio) dell'approccio di derivazione funzionalista-dunque puramente esplicativo e non performativo-disvela pertanto in definitiva, potenzialità feconde sul terreno penale-sistematico e politico-criminale.
This essay aims at reframing Theodor Geiger's sociologica/ contribution and its relevance to the contemporary theory of Criminal Law both in terms of penal dogmatic terms and of criminal policy. On thee one hand, Geiger infringes the principles of ontological cognitivism andl, on the other; he overcomes the normativisi paradigm of validity - albeit il perpetuates the episteniological sanction-oriented legacy derived from Kelsen's thought. Thus, the work by the German sociologist provides a valuable contribution lo the contemporary Criminal Law theory, instrumental in coining a new taxonomy of the concept of validity, which shall encompass the concept of compliance understood as the effectiveness of legal norms.
As a substitute for a classificatory criteriology (theoretically indifferent to effectiveness), the Author offers an ordinative criteriology of the concept of validity which encompasses the whole spectrum of Criminal Law effectuality, ranging from voluntary compliance with the law to sanctioned incompliance, and distinguishing from time to time between the target of the rule and the target of the sanction.
This allows lo finally consider valiclity as an empirically scalable and socially measurable entity. This measurement goes as far as the extreme degree of disnomic hyper-validity, which includes the potential (albeit undesirable) puniwhability of putative offences and the totally unfit attempt, as well as the ocurrence of miscarriages of justice, without contradicting the foundations of the proposed paradigm Even though Geiger's sociological contribution shows the limitations and strengths of the funionalistic approach (which strives to describe, rather than to prescribe), it has a promising potential in the systemic-criminal and criminal-political arenas.
