Torino, Italia
La Corte costituzionale dichiara l'illegittimità di una preclusione nell'accesso alle misure alternative in relazione ad alcune ipotesi delitti di sequestro di persona punite con la pena dell'ergastolo: la rigidità del termine di ventisei anni di pena detentiva effettivamente scontata contrasta con la necessità che l'esecuzione della pena sia flessibile e improntata al principio della progressione trattamentale. La sentenza mette al centro della riflessione l'importanza della funzione rieducativa della pena in fase esecutiva e potrebbe aprire ad importanti sviluppi su altri fronti della disciplina delle preclusioni.