Galli appreciates Kervégan effort in presenting Schmitt as a true “hard thinker” who handles the fundamental political issues in terms of “aut-aut” questions. Schmitt exposed the nihilism of the foundation of politics. An ordering nihilism though, since order through the revolution is the ultimate purpose of Schmittian decisionism, the very core of the solution between the legality/legitimacy dilemma. Carl Schmitt is neither neglectable, nor reducible and Galli recognizes how Kervégan confronted himself with the complexity and the disturbing intrusiveness of the Geman author. The essay ends trying to answer to Kervégan’s question: one could superficially read Schmitt only to reuse his very incisive slogans, or realistically understand Schmitt’s political thought, looking through his fierce historical stances, or even think that the philosopher from Plettenberg belongs to another era and that the Post-Modern age needs new canons and categories to be actually tamed.
Galli esprime apprezzamento per il tentativo condotto da Kervégan di presentare Schmitt come pensatore radicale, come pensatore cioè in grado di impostare le questioni politico-filosofiche fondamentali in termini di “aut-aut”. Schmitt rende palese il nichilismo sotteso al momento fondazionale della politica. Tuttavia, il nulla su cui si fonda la politica è pur sempre un nulla da cui ha origine l’ordine, dal momento che l’ordine che scaturisce dalla rivoluzione è l’esito del decisionismo schmittiano, ovvero ciò che consente di sciogliere il dilemma legalità/legittimità. Carl Schmitt non è dunque né trascurabile né riducibile, e Galli riconosce a Kervégan il merito di essersi confrontato con la complessità e la disturbante intrusività del filosofo tedesco. Questo saggio prova a rispondere alla domanda di Kervégan: se cioè sia possibile leggere superficialmente Schmitt al solo fine di utilizzare le sue affermazioni come slogan; se, come seconda opzione, il pensiero politico di Schmitt vada conosciuto con realismo, tuttavia continuando a considerare le questioni da lui sollevate come questioni-limite, ancora valide; oppure, ancora, se non sia il caso di ritenere, nell’attuale contesto storico, superate le categorie schmittiane, e sforzarsi così di elaborarne di nuove.