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L’obiettivo del presente scritto è sottolineare alcuni problemi nel campo della cosiddetta “gig economy”, riguardanti in particolare la classificazione dei lavoratori nel contesto ungherese. La classificazione dei lavoratori nella gig economy è stata oggetto di un acceso dibattito, per quanto non sia la prima volta che la regolamentazione del diritto del lavoro incontra una problematica simile. Le discussioni riguardo all’opportunità di introdurre una terza categoria di lavoratori, per coprire l’“area grigia” che si colloca a metà fra il lavoro autonomo e quello subordinato, precedono in effetti l’entrata della gig economy nel dibattito pubblico. L’importanza del problema non deve tuttavia essere sottovalutata. Il presente contributo analizza la proposta di introdurre questa terza categoria – la “persona simile a un dipendente” – all’interno dell’ordinamento ungherese, delineandone le principali norme di protezione e l’effetto dell’introduzione di tale categoria, così da valutare l’opportunità della sua applicazione. Lo scritto illustra infine perché, nel recente passato, l’introduzione di questa categoria intermedia di lavoratori veniva rifiutata nel dibattito politico ungherese, e come la stessa potrebbe nuovamente dare luogo a controversie.
