Nel presente saggio l’effettività della fattispecie penale dell’intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo costituisce l’elemento fondamentale di valutazione delle scelte politico-criminali operate dalla legge n. 199/2016. L’effettività sembra minacciata non solo da un’imperfetta tecnica legislativa, carente soprattutto sul piano della determinatezza, ma anche da una scelta di criminalizzazione che, nonostante la previsione della responsabilità da reato degli enti, lascia sostanzialmente immune il c.d. utilizzatore finale. A ciò si aggiunge una discrasia fra azione politico-amministrativa e penale, che inficia fortemente l’enforcement, affidato ad agenzie di controllo sempre più sovraccariche di lavoro e sprovviste di risorse materiali e umane.