Rafael Muñoz de Bustillo Llorente , Fernando Pinto Hernández
La Grande Recessione ha avuto un impatto significativo sul mercato del lavoro spagnolo. Da un lato, la disoccupazione è salita alle stelle, raggiungendo – nel suo picco massimo – il 27% della forza lavoro. Dall’altro lato, sono state approvate tre differenti riforme del lavoro finalizzate alla deregolamentazione e alla flessibilizzazione del mercato del lavoro. Il presente saggio esplora l’impatto potenziale di uno di questi cambiamenti – l’alterazione della gerarchia dei contratti collettivi a favore della contrattazione aziendale – sulla disuguaglianza salariale e sul tasso di rapporti di lavoro a tempo determinato all’interno dell’azienda. Sulla base della nostra analisi dei dati di livello aziendale di un ampio campione di imprese spagnole, il fatto di avere in essere un contratto collettivo di livello aziendale mostra una correlazione positiva con una maggiore disuguaglianza salariale e un più elevato tasso di rapporti di lavoro a tempo determinato a livello aziendale. Pertanto, qualora si concretizzasse uno degli effetti attesi della riforma (la crescita della contrattazione di livello aziendale), una delle conseguenze potrebbe essere l’incremento della disuguaglianza salariale e della precarietà dell’impiego.