Dominique Anxo
Uno degli elementi di base del modello svedese è costituito da una forte tradizione contrattuale e dal ruolo di primo piano svolto dalle parti sociali all’interno dei meccanismi di regolamentazione del mercato del lavoro, delle condizioni lavorative e della determinazione dei salari. La natura bipartita e contrattuale della disciplina del mercato del lavoro, unitamente a elevati tassi di sindacalizzazione e copertura della contrattazione collettiva, crea un ambiente istituzionale favorevole al raggiungimento di compromessi negoziati volti a bilanciare flessibilità e stabilità lavorativa nel mercato del lavoro. La Svezia rappresenta pertanto un buon esempio di regime di flexicurity basato sulla flessibilità negoziata, il che spiega in larga misura perché la Svezia continui a essere un Paese caratterizzato da condizioni di lavoro dignitose, una struttura salariale compressa, ridotte disparità di reddito e un’estesa giustizia sociale. La struttura salariale compressa con minimi salariali relativamente elevati ha inoltre impedito nel Paese lo sviluppo di occupazioni a bassa retribuzione/poco qualificate; ha invece promosso politiche a supporto dell’aggiornamento delle competenze. In pratica, la tendenza alla polarizzazione del lavoro e delle classi sociali in Svezia è stata limitata dai seguenti fattori: gli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e il concomitante aumento della domanda di personale altamente qualificato; lo sviluppo di un sistema efficace di formazione e apprendimento permanente; l’espansione dell’istruzione secondaria e terziaria negli ultimi tre decenni; e un maggiore bilanciamento del potere contrattuale tra le parti sociali. In tale contesto, i Consigli per la garanzia del posto di lavoro (Trygghetsråd) e i Contratti collettivi per la ricollocazione (Omställningsavtal) hanno svolto un ruolo fondamentale nel mitigare le gravi ripercussioni dei cambiamenti strutturali e della recessione economica, limitando in particolare lo sviluppo della disoccupazione di lungo periodo e dell’esclusione sociale.