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The constitutional law no.3/2001 has allowed the italian Parliament to modify the composition of the bicameral committee for the regional issues (Commissione parlamentare per le questioni regionali) through the addition of regional and local representatives. Soon after the adoption of the constitutional law the Parliament vested in a commission the power to study the different legal solutions. The commission's report never translated into reality.
Starting from that parliamentary report, the article focused on the new reasons to enforce the provision contained in the constitutional law. The essay takes in account three main issues: the sources regulating the working principles of the commission; the number and the election of the regional and local representatives; the relevant consequences of the advices expressed by the commission on the legislative process.
L'art.11 della legge costituzionale 3/2001 consente al Parlamento italiano di integrare la composizione della Commissione parlamentare per le questioni regionali con rappresentanti regionali e degli enti locali. I pareri della Commissione così integrata hanno ricadute rilevanti sul procedimento legislativo.
Dopo l'approvazione della legge costituzionale, il Parlamento esaminò con attenzione i problemi collegati all'attuazione dell'art.11, senza mai giungere alla concreta attuazione.
A quindici anni dalla l.cost.3/2001 e dopo la bocciatura referendaria di due progetti di revisione costituzionale (2006 e 2016), l'articolo esamina le rinnovate ragioni che giustificherebbero tale attuazione, prendedo in particolare considerazione tre aspetti: le fonti che dovrebbero regolare il funzionamento della commissione; la composizione della commissione e gli effetti dei pareri della commissione sul procedimento legislativo.
