Milán, Italia
Any "criminalization of dissenting opinions" would seem to trigger an obvious rejection. The issue becomes more complex if one sees it from the perspective 01the current spaceless communication where violent and, above all, surprising, perhaps racist or simply negationist statements offer an easy redemption from the unilor· mity of the virtual worlds and a rediscovery of a deceptively individualizing "physicality". Faced with public expressions that undermine the essential e/hical and political foundations of society and upon which the new media tend to bes/ow "moral relevance" simply beca use of their" aesthetics of strong colors", criminallaw is called upon devising "other" legal interests (or something "other" than legal interests) to be protected. Drawing also from some interesting ECHR case-law, the situations in which the value of human dignity materializes should be explored: in proportion to the limits that apply to freedom of speech as a component of human dignity, it seems feasible to provide criminal protection to the respect of individual and collective feelings of members of communities that suffered genocides.
Ogni "criminalizzazione del dissenso" sembrerebbe attirare uno scontato rigetto.Il tema si fa più problematico se lo si cala nel non-spazio comunicativo contemporaneo:
estemazioni violente e, soprattutto, sorprendenti, magari razziste o, semplicemente, negazioniste, offrono la facile via di un riscatto dall'uniformità dei mondi virtuali e di un recupero di "fisicità" illusoriamente individualizzante. Di frente a modalità espressive che sviliscono essenziali fondamenti etico-politici e alla cui "estética delle tinte forti" il mondo dei nuovi media tende a elargire "salienza morale", il diritto penale è chiamato a ideare "altri" beni giuridici (o "altro" che beni giuridici), esplorando (grazie anche a interessanti letture della giurisprudenza CEDU) le situazioni in cui si concretizza il valore della dígnità umana: in proporzione al limite che la libertà di espressione incontra in quanto componente della dignità, può trovare tutela, anche penale, il rispetto delle sensibilità individuali e collettive di appartenenti a comunità vittime di genocidi.