Frederick H. Pitts
Dal 1995 fino al 2003 l’economia statunitense ha sperimentato una bolla finanziaria e il suo successivo crollo, fondandosi sulle sorti della cosiddetta New economy, composta sostanzialmente dalle neonate start-up del ramo tecnologico, dei media e del settore delle telecomunicazioni. Queste imprese Dot.Com sono state segnate da una serie di caratteristiche che esemplificano i cambiamenti delle condizioni di produzione e di creazione della ricchezza nel capitalismo contemporaneo, tra cui, soprattutto, i mutamenti radicali relativi alle coordinate spaziotemporali delle attività e dei processi produttivi. Utilizzando le risorse teoriche offerte dai pensatori marxisti dell’autonomia, si può osservare come l’aumentata e crescente importanza della finanziarizzazione dilati il peso specifico del lavoro libero generato dalle infrastrutture digitali del capitalismo contemporaneo. Le valutazioni gonfiate delle Dot.Com, che hanno prima portato al boom e successivamente allo scoppio della bolla tecnologica, possono essere visti come dei tentativi sperimentali di produrre un qualche tipo di misura rispetto ad una quantità essenzialmente incommensurabile di lavoro immateriale agito in queste imprese.