L’articolo si propone di analizzare alcune trasformazioni del lavoro sociale, focalizzando l’attenzione sulle cooperative del settore assistenziale e socio-sanitario. Gli autori si interessano del nesso tra la crisi del welfare, la ristrutturazione organizzativa all’interno delle cooperative sociali e il lavoro gratuito. Dall’analisi basata su varie interviste e discussioni di gruppo emerge un crescente disaggio dei lavoratori sociali dovuto soprattutto all’"impresizzazione" e "mercatizzazione" delle cooperative. Intensificazione del lavoro, perdita d’autonomia gestionale e degrado della qualità del servizio minano l’identità professionale. Allo stesso momento mettono in crisi i meccanismi di consenso che, nel passato, assicuravano un’alta disponibilità al lavoro gratuito, come parte integrale del lavoro remunerato. Mentre molte di tali dinamiche si possono riscontrare anche in altri settori del lavoro cognitivo, emergono qui degli elementi di conflitto tradizionale in un ambito consideratone a lungo immune.