Francesco Merloni
Lo scritto prende spunto dall’entrata in vigore della legge n. 56 del 2014 e dalla presentazione del d.d.l. di riforma costituzionale del Governo Renzi.
Al centro dell’attenzione il destino delle funzioni amministrative di area vasta, che allo stato risultano confermate, sia pure in capo ad enti di secondo livello profondamente trasformati in enti di secondo grado, di fatto posti nel controllo dei Comuni compresi nel territorio provinciale. Gli enti continuano a chiamarsi Province anche se il d.d.l. prevede la soppressione di ogni riferimento alle Province nel testo costituzionale. La soluzione adottata, anche se problematica sotto il profilo della legittimità costituzionale, almeno costituisce una base per rafforzare la dimensione intermedia per l’esercizio di funzioni non attribuibili ai Comuni e non esercitabili a livello regionale.