Elisabetta Lanza
L�articolo è diretto ad analizzare i modelli di regionalismo differenziato, adottati in Italia ed in Spagna. Infatti, la riforma della Costituzione italiana del 2001 ha posto in essere un sistema regionale articolato su tre livelli di autonomia: le Regioni a Statuto speciale, le Regioni a Statuto ordinario e le Regioni ad autonomia rafforzata. L�Italia ha, quindi, scelto un modello regionale asimmetrico, in grado di adattare il livello di autonomia necessario per ogni Regione.
Parimenti, il modello regionale asimmetrico spagnolo è stato in grado di mantenere l�unità dello Stato e dare, allo stesso tempo, la possibilità di autonomia agli enti locali. La considerazione delle differenze economiche, linguistiche e storiche è stata espressa specialmente dallo Statuto catalano. Si tratta di un modello razionalizzato che ha introdotto, sin dal preambolo, un catalogo di diritti ed un articolato meccanismo di collegamento con l�Unione Europea. L�esempio della Catalogna potrebbe rappresentare il riferimento per la modifica degli Statuti regionali italiani, come quello siciliano, da lungo tempo oggetto di proposte di revisione. In definitiva, il contributo osserva come il bilanciamento tra uniformità e differenziazione rappresenti la sfida dello Stato composto basato su un modello asimmetrico, allo scopo di raggiungere la coesione e di mettere in evidenza le differenze tra le varie autonomie regionali.