Gian Luigi Gatta
L'A. svolge riflessioni a margine della sentenza 'Maldera', con la quale le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si sono pronunciate sulla più rilevante questione interpretativa posta dalla recente riforma dei delitti contro la pubblica amministrazione, attuata con la 1.6 novembre 2012, n. 190: "quale sia la linea di demarcazione tra la fattispecie di concussione (prevista dal novellato art. 317 c.p.) e quella di induzione indebita a dare o promettere utilità (prevista dall'art. 319-quater c.p., di nuova introduzione), soprattutto con riferimento al rapporto tra la condotta di costrizione e quella di induzione e alle connesse problematiche di successione di leggi penali nel tempo". L'A. valuta nel complesso positivamente la sentenza, che facendosi interprete dello spirito della riforma, teso a soddisfare istanze della lotta internazionale alla corruzione, circoscrive fortemente l'ambito di applicazione della concussione e, pertanto, gli spazi di impunità del 'privato' che prometta o effettui la dazione dell'indebito al funzionario pubblico.