La nozione di idem factum costituisce il cuore dell'esegesi in ordine all'individuazione della cosa giudicata sostanziale, diretta a chiarire l 'ambito garantistico dell'art. 649 c.p.p., tendente a scongiurare l'eventualità che un soggetto sia reiteratamente sottoposto a procedimento in ordine allo stesso addebito. Nell'approfondire l'interrogativo se il "fatto" ricomprenda la sola condotta o si estenda invece all'intero complesso della condotta, del nesso causale e dell'evento l'analisi evidenzia i profondi contrasti interpretativi sussistenti in materia, dovuti anche alla non agevole individuazione di cosa debba intendersi per "titolo" e per "grado" del reata; sono sottolineate al riguardo le frequenti divaricazioni tra dottrina e giurisprudenza, in relazione ai casi di concorso formale di reati. Viene al contempo affrontata I'indagine attinente all'incidenza delle modifiche nell'indicazione del tempus commissi delicti e del locus commissi delicti, onde verificare se esse possano tradursi in una variazione del "fatto".