Dopo l’analisi degli sguardi, delle parole e dei gesti nella seduzione, realizzata in precedenza dall’autore, si dedica ora ad una riflessione sugli effetti del tempo e della distanza, intesa quest’ultima come spazio. Per la seduzione non passa il tempo, o meglio lo genera. Si intende la seduzione come un canto, con un’attrattività simile al canto delle sirene descritte da Ulisse.