The cultural apocalypse represents for a human community, according to the anthropologist Ernesto De Martino, the summit of the “crisis of presence” and the “loss of the world”. In my speech I will distinguish two modes of cultural apocalypse: the one that compromises memory, leaving us at the mercy of an objectless memory, and the one that liquidates memory, leaving us at the mercy of mechanical memories deposited on impersonal electronic strings. The first is an analog apocalypse, the second a digital apocalypse. The pharmacological function of the “archive” then consists in attempting to bridge this fracture, linking memory to memory and giving the statements back their horizon of meaning.
L'apocalisse culturale rappresenta per una comunità umana, secondo l'antropologo Ernesto De Martino, il culmine della "crisi della presenza" e della "perdita del mondo". Nel mio intervento distinguerò due modalità di apocalisse culturale: quella che compromette la memoria, lasciandoci alla mercé di una memoria senza oggetti, e quella che liquida la memoria, lasciandoci alla mercé di memorie meccaniche depositate su fili elettronici impersonali. La prima è un'apocalisse analogica, la seconda un'apocalisse digitale. La funzione farmacologica dell'“archivio” consiste quindi nel tentare di colmare questa frattura, legando memoria a memoria e restituendo alle affermazioni il loro orizzonte di significato.