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The article delves into the distinction between “direct” and “indirect” evidence in Franco Cordero’s thought, exploring its differences from the majority approach in criminal procedural doctrine. Although lacking significant practical value, this distinction provides the Author with an opportunity to reflect on the role that should be assigned, in the structure of evidentiary reasoning, to the act by which the judge perceives the sensitive object that is the source of evidence.
L’articolo approfondisce la distinzione tra prove “dirette” e prove “indirette” nel pensiero di Franco Cordero, evidenziandone le differenze rispetto all’impostazione maggioritaria nella dottrina processualpenalistica. Sebbene priva di significativa valenza pratica, tale distinzione offre all’Autrice lo spunto per riflettere sul ruolo che va assegnato, nella struttura del ragionamento probatorio, all’atto con il quale il giudice percepisce l’oggetto sensibile che costituisce la fonte di prova.
