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The Caivano Decree introduced a new paragraph 5-bis to Article 28 of Presidential Decree No.
448/1988, limiting access to the suspension of trial with probation for minors in relation to certain offences. This preclusion, which has already been submitted to the Constitutional Court by the Juvenile Court of Bari, raises critical considerations as to the rules applicable to the succession of criminal trial laws. The lack of an organic discipline of the issue and the usual operativeness of the ‘tempus regit actum’ risks once again compromising the principle of predictability of the sanctioning consequences.
An interpretation in conformity with the Constitution represents the only possibility to guarantee the inalienable right to the education of the child.
Il Decreto Caivano ha introdotto un nuovo comma 5-bis all’art. 28 d.P.R. n. 448/1988, limitando l’accesso alla sospensione del processo con messa alla prova per i minorenni in relazione ad alcune fattispecie di reato. Detta preclusione, già sottoposta al vaglio della Corte costituzionale dal Tribunale per i minorenni di Bari, solleva delle riflessioni critiche in ordine alle regole applicabili alla successione di leggi processuali penali. La mancanza di una disciplina organica del fenomeno e la consueta operatività del “tempus regit actum” rischia, ancora una volta, di compromettere il principio di prevedibilità delle conseguenze sanzionatorie.
Una interpretazione conforme a Costituzione rappresenta l’unica possibilità per garantire l’inderogabile diritto all’educazione del minore.
