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Giuseppina Panebianco
Trascorso ormai più di un decennio dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona si prospetta utile l'indagine volta a verificare come le scelte di politica criminale dell'Unione abbiano preso corpo nelle direttive emanate ai sensi dell'art. 83 TFUE, quale ne sia stata l'implementazione nel nostro ordinamento e se l'effettività delle opzioni di penalizzazione previste in siffatte direttive possa risultare compromessa nonostante la loro fedele trasposizione in sede statale, a causa degli inevitabili condizionamenti esercitati dagli istituti della parte generale del diritto penale, ancora appannaggio del legislatore nazionale. Tra tutte le possibili implicazioni dell'interazione tra norme di matrice europea e norme espressive del sistema penale nazionale destano particolare interesse quelle collegate alla tipizzazione per circostanze, sulle quali si focalizza il presente contributo.
Aggravating and Mitigating Circumstances in EU Criminal Law After more than a decade since the entry into force of the Lisbon Treaty, now it seems appropriate to delve into the directives drawn up in accordance with article 83 TFEU in order to check: how European criminal policies took shape in EU law; how directives on criminal matters were implemented in the Italian legal system; whether the effectiveness of these directives could be undermined because of the conditioning effects of national law provisions belonging to the so-called “general part” of criminal law. This essay focuses specifically on the conditioning effects of national rules related to aggravating and mitigating circumstances.
