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Renzo Orlandi
This paper addresses the question of whether there is a "criminal law of the enemy" in the Italian procedural code and in the related practices. Not always are the exceptions to common individual guarantees in criminal justice, due to the need for a more effective fight against serious crimes, aimed at neutralizing an alleged enemy by all means. Such conceptual category does not include those special limitations of the fundamental rights of the person respectful of human dignity and the principle of proportionality. A progressive shift towards criminal justice oriented towards the offender, rather than towards the illegal act, is evident in the regulatory evolution that characterized the ante delictum preventive mea-sures. The attribution to the public prosecutor of the power to take preventive initiatives guarantees a connection with the criminal investigation activities, thereby creating an integrated control model that is strongly oriented towards the type of perpetrator
Lo scritto affronta l'interrogativo se esista un "diritto penale del nemico" nella codificazione processuale italiana e nelle relative pratiche. Non sempre le deroghe a comuni garanzie individuali, motivate dall'esigenza di un più efficace contrasto a gravi manifestazione di criminalità, sono inquadrabili in quella categoria concettuale. Non vi rientrano quelle particolari compressioni dei diritti fondamentali della persona rispettose della dignità umana e del principio di proporzionalità. Un progressivo cedimento al diritto penale d'autore è semmai constatabile nell'evoluzione normativa che ha caratterizzato le procedure e le pratiche di prevenzione ante delictum. L'attribuzione agli uffici del pubblico ministero del potere di iniziativa preventiva assicura una saldatura con le attività di indagine e di accertamento penale, dando vita a un modello integrato di controllo decisamente orientato al tipo d'autore.
