Acceso usuarios
Vincenzo Tigano
Partendo dall'analisi della sentenza di rigetto n. 221/2019 dalla Corte costituzionale, che ha lasciato inalterati i requisiti oggettivi e soggettivi di accesso alla procreazione medicalmente assistita (PMA) e l'illecito amministrativo che punisce l'applicazione delle tecniche a favore di coppie di donne, il contributo mette in evidenza la mancanza di un bene giuridico protetto dalla fattispecie e l'incapacità del diritto penale di reprimere le facili elusioni del divieto. Viene delineato infine un auspicabile intervento di riforma volto a superare le predette criticità e a consentire un egualitario diritto di accesso alla PMA, attraverso il ricorso al sistema delle autorizzazioni amministrative.
Starting from an analysis of repeal judgment n. 221/2019 of the Constitutional Court, which left unchanged the objective and subjective requirements for accessing medically assisted procreation (MAP) and the administrative offense punishing the application of these techniques for female same-sex couples, this paper highlights the lack of a protected legal interest underlying this offence and the inability of criminal law to repress the easy circumvention of such prohibition. Finally, the author outlines a desirable reform based on the introduction of administrative authorizations in order to overcome the aforementioned critical issues and to allow for equal access to MAP.
