Il ricorso alla tecnica della procreazione medicalmente assistita post mortem pone una serie di rilevanti questioni morali e, soprattutto, giuridiche che incidono sul possibile riconoscimento dello status filiationis del nato e sui suoi diritti successori nei confronti del padre deceduto. Il contributo esamina entrambe le questioni muovendo da una prospettiva necessariamente sistematica e assiologica volta a tutelare il miglior interesse del minore che risulterebbe irragionevolmente leso laddove si proceda a un’interpretazione formalistica e restrittiva della normativa di riferimento.
The post mortem medically assisted procreation technique raises a series of relevant questions which affect the status filiationis of the newborn and his or her successor rights. The contribution examines both issues starting from a necessarily axiological perspective aimed at protecting the best interest of the child who would inevitably be harmed if a formalistic and restrictive interpretation of the legislation is carried out.