Alberto Criscuolo
La disciplina del piano del consumatore, nell’àmbito della composizione della crisi da sovraindebitamento, assegna al Tribunale, in sede di omologa, un pregnante controllo sul piano attraverso lo strumento del giudizio di meritevolezza del debitore. Alla luce di una concezione non esclusivamente patrimonialistica delle nozioni di credito e di insolvenza – dunque di una concezione personalistica della meritevolezza – il Giudice, nell’esprimere tale valutazione, dovrà pronunciarsi sulla ragionevole prospettiva di adempimento da parte del consumatore al momento della assunzione dell’obbligazione. Tutto ciò non soltanto in relazione alle di lui capacità patrimoniali, ma anche in relazione a circostanze personali che, incidendo in modo determinante sulle scelte del debitore, escludono che si possa affermare che egli si sia condotto colpevolmente (mala fede, frode o colpa grave). Inoltre, sempre ai fini del giudizio di meritevolezza, si dovrà apprezzare la condotta dei soggetti finanziatori, troppo spesso inosservanti degli obblighi di corretta informazione loro imposti dalla legge nonché negligenti rispetto alle corrette valutazioni sul merito creditizio.
The introduction by the rules on consumer bankruptcy of a “worthiness test” at the approval stage of restructuring agreements has provided the Italian courts with a pregnant and incisive discretional power. According to the consumeristic nature of the procedure, and in line with a more personalistic – as opposed to merely “patrimonialistc” – understanding of the notions of creditworthiness and insolvency, the judicial assessment as to whether a consumer must be granted the approval of a restructuring agreement must pay due regard to the personal reasons that have determined the indebtedness. Where the circumstances affecting the solvency are imposed by primary needs or interests of superordinate relevance, consumers cannot be held negligent and forfeit their right to have a restructuring agreement approved. A second limb of the “worthiness test” relates to the conduct of the lenders, who, as a matter of fact, are too often non-compliant with their duties to provide adequate information and to conduct a comprehensive due diligence on consumers’ ability to repay.