The ground of ownership’s abdications is not easy due to the lack of a predefined regulatory perimeter. Case law’s widespread indifference may depend on «occasional meetings» of the matter with courts. Italian case law in this regard, often prefers to settle this topic using existing doctrinal interpretations instead of testing the feasibility of other interpretations, staying away from the «unknowns of the new». From the analysis conducted on the judges’ decisions comes out the need to reconcile the specific features of each abandonment with compliance with regulatory principles. It would be better, therefore, to keep the debate on abdications of ownership away from ties that bind it to the owner’s legal act or to subjective situations that become the object of derelictio.
Il terreno delle fenomeniche abdicative della proprietà non si presenta agevole soprattutto a causa dell’assenza di un predefinito perimetro normativo. La diffusa indifferenza giudiziale è forse dipesa dalla sporadicità delle occasioni d’incontro della fattispecie con il vaglio delle corti, che alla scelta di saggiare la percorribilità di ermeneutiche «altre» hanno spesso preferito quella di adagiarsi sull’uso delle interpretazioni esistenti, mettendosi al riparo dalle incognite del «nuovo». Dall’analisi condotta sulle articolazioni delle decisioni dei giudici, viene fuori l’esigenza di contemperare le specificità proprie di ogni abbandono dominico e il rispetto di princípi regolatori cui rapportare l’attività dell’interprete. Sarebbe preferibile, dunque, tenere la discussione sulla rinunzia alla proprietà lontana da lacci che finiscano per vincolarla all’atto realizzato dal titolare o alle situazioni soggettive che divengano oggetto di derelictio.