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Sara Lucia
Il presente lavoro, muovendo dall’attuale disciplina normativa in materia di responsabilità medica, recentemente riformata ad opera della l. 8 marzo 2017, n. 24 (c.d. «Gelli-Bianco»), ne indaga l’adeguatezza in relazione alle ipotesi di responsabilità per danni da medical malpractice verificatisi nel corso dell’emergenza sanitaria da Covid-19. In particolare, vengono messi in luce i limiti del ricorso a uno «scudo» legale o a meccanismi alternativi di solidarietà sociale, risultando piuttosto auspicabile l’adozione di un approccio ermeneutico che, nella soluzione del caso concreto tramite gli strumenti normativi già contemplati dall’ordinamento giuridico vigente, sia attento al bilanciamento tra il diritto a una tutela effettiva delle vittime e il rimediato dovere generale di solidarietà sostenibile e bilaterale, che tenga in debito conto gli scenari emergenziali in cui il personale sanitario e gli stessi enti di cura si sono trovati ad operare.
The paper, starting from the current regulatory framework on medical liability, recently reformed by Law no. 24 of 8 March 2017 (so-called «Gelli-Bianco»), investigates its adequacy in relation to the hypothesis of liability for medical malpractice damage occurred during the health emergency by Covid-19. In particular, the limits of recourse to a legal «shield» or alternative mechanisms of social solidarity are highlighted, proving rather desirable to adopt a hermeneutical approach that, in solving the specific case through the regulatory instruments already covered by the current legal system, is attentive to the balance between the effective protection of the Covid-19 victims and the general duty of sustainable and bilateral social support, which takes in due consideration the emergency setting where the healthcare staff and facilities had to operate.
