Luciano Eusebi
Il contributo analizza criticamente i motivi che non hanno consentito, finora, di estendere la gamma delle pene principali previste nel codice penale italiano. In ciò si ravvisa, evidenziandone l'inadeguatezza sul piano preventivo, l'ancoramento persistente a una visione del punire in termini di corrispettività rispetto al fatto colpevole. Da cui la proposta di un modello sanzionatorio avente, invece, carattere progettuale, che implichi l'introduzione della pena prescrittiva ma influenzi anche le pene tradizionali: così da favorire nuove modalità della prevenzione, per esempio con riguardo ai reati colposi. Su questa base, viene presa in esame la legge delega n. 134/2021, laddove ridefinisce le modalità sostitutive della pena in sede di condanna, utilizzando tuttavia soltanto sanzioni pur sempre determinabili in modo aritmetico ed escludendo, pertanto, la prospettata ricomprensione davvero innovativa, fra di esse, dell'affidamento in prova al servizio sociale. Sebbene con l'aggiunta di un'importante apertura, da concretizzare, al rilievo dei percorsi di giustizia riparativa.
This paper critically analyzes the reasons that, so far, have prevented an extension of the range of main sanctions provided under the Italian criminal code. This is believed to be the ground — highlighted as inadequate for prevention — for a persistent anchoring to a view of punishment in terms of imposition of measures corresponding to the individual offenses. Hence, the proposal, instead, of a sanctioning model based on a project, which implies the introduction of prescriptive sanctions but also affects the traditional sanctions, thus fostering new methods of prevention, for example with regard to negligent offenses. Against this background, the Author examines Italian delegating law n. 134/2021 where it redefines the mechanisms for replacing sanctions in the conviction sentence, using, however, only substitute sanctions that are still arithmetically determined and therefore exclude the desired, truly innovative, inclusion, among them, of probationary entrustment to community service. There is, however, an important opening, to be materialized, to the role restorative justice options.