Francesca Ferretti
Con l’approvazione della direttiva (UE) 770/2019, il legislatore dell’Unione europea ha espressamente disciplinato, per la prima volta, l’operazione negoziale - già diffusa nella prassi economica - dello scambio tra contenuto o servizi digitali e fornitura di dati personali da parte dell’utente, in un’ottica di apparente gratuità della prestazione ricevuta.
Il presente contributo, dopo aver posto l’attenzione sulla natura e sui requisiti del trattamento dati, analizza le potenziali interferenze tra i profili di privacy e di diritto contrattuale, anche alla luce dei rimedi previsti per l’ipotesi di difetto di conformità. La lettura sistematica della direttiva ne conferma la posizione di continuità, in chiave contrattuale, con la “doppia anima” già propria del GDPR, alla ricerca di un bilanciamento tra la logica mercantilistica della commodification dei dati personali, e la visione personalistica, orientata alla tutela della privacy come diritto fondamentale.
With the adoption of Directive (EU) 770/2019, the European Union legislator has expressly regulated, for the first time, the contract - already widespread in economic practice - relating to the exchange between digital content or services and the provision of personal data by the user, in the perspective of apparent gratuity of the received performance.
This contribution, after focusing on the nature and requirements of data processing, analyzes the potential interferences between the profiles of privacy and contract law, also in the light of the remedies provided for the hypothesis of defect of conformity. The systematic reading of the directive confirms the position of continuity, in a contractual key, with the “double soul” already proper to the GDPR, in search of a balance between the mercantilistic logic of the commodification of personal data, and the personal vision, oriented to the protection of privacy as a fundamental right.