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L’autore struttura l’articolo in tre aree tematiche. Una prima parte mostra come il dato filmico non si esaurisca nel consumo di un contenuto, ma sia in se stesso una metafora efficace di un’esperienza umana universale: il viaggio come rappresentazione simbolica della vita, fatta di domande, ansie, attese, gioie, contraddizioni, profonde problematicità. La seconda parte attesta tale realtà con una lunga, ricca, variata e articolata riflessione sul motivo del viaggio nel cinema, sia direttamente in film incentrati sul viaggio, sia indirettamente nei film in cui il viaggio ha un ruolo significativo. La terza parte mette in evidenza temi ricorrenti ispirati alla metafora del viaggio, quali l’iniziazione all’età adulta, la trasformazione di persone e di situazioni, il cammino di una chiamata o vocazione, e il suo inverso: il viaggio senza meta, il viaggio-fuga e la complessità postmoderna del vivere. L’articolo si conclude rilevando che il grande schermo ha, comunque, la possibilità di assolvere una rilevante funzione pedagogica formativa che merita d’essere conosciuta e valutata.
