L’articolo ha due obiettivi. Il primo è mostrare come Genova cerchi di organizzare il territorio ligure agli inizi del trecento e come la signoria sia ancora diffusa, anche nelle aree sotto diretto controllo cittadino; il secondo è mostrare quanto sia importante condurre l’indagine di queste permanenze signorili e i nessi città-territorio che si sviluppano grazie alla bilocazione di importanti consociazioni famigliari, cioè gli alberghi genovesi, e che di fatto costituiscono sistema. La base documentaria di partenza sono due elenchi di luoghi (1303-1313), compilati con diverse finalità, che consentono di cartografare le presenze di più riconoscibile controllo (castellanie e podesterie) da parte del comune di Genova. Sono condotte verifiche, nei limiti imposti dalla documentazione più accessibile (i Libri Iurium genovesi), sulla qualità delle presenze sia genovesi sia signorili: queste ultime sono rilevabili soprattutto in relazione agli appartenenti all’albergo dei Doria. L’invito è a scandagliare quel noto ma inesplorato giacimento archivistico costituito dai registri notarili genovesi.