Lo studio dei documenti conservati nell’archivio abbaziale di Nonantola consente di cogliere la centralità dei beni fiscali nei sistemi di governo del territorio persicetano (Emilia) tra la prima metà del secolo VIII e i primi decenni di quello successivo. Dal dominio esarcale alla fondazione di Nonantola (752) e fino alla conquista del Regnum da parte delle truppe carolinge, le alterazioni nelle strategie di amministrazione dei beni fiscali permettono di delineare cambiamenti che mostrano, già durante gli ultimi anni del regno longobardo, una progressiva predilezione da parte dell’autorità pubblica per le istituzioni ecclesiasitiche come destinatarie di terre e beni fiscali a scapito di ufficiali laici e comunità rurali