Prison overcrowding is a key issue for several European states, which has been tackled in their respective areas of competence by both the European Court of Human Rights and the European Court of Justice. A possible solution could be offered by the application of probation measures and alternative sanctions instead of detention sentences, the supervision of which, due to a Convention concluded in 1964 in the framework of the Council of Europe and to the EU Framework Decision 2008/947/JHA, could take place in countries with which the sentenced person has a significant connection. However, to date, the aforementioned acts are not applied. Therefore, the purpose of this paper is to provide an analysis of these acts, in order to identify their main problems and to clarify what improvements would be necessary to make them work better.
Per diversi Stati europei, il sovraffollamento carcerario rappresenta un problema di particolare rilievo, che ha suscitato l’interesse, nei rispettivi ambiti di competenza, tanto della Corte europea dei diritti dell’uomo, quanto della Corte di giustizia dell’Unione europea. Una possibile soluzione potrebbe essere offerta da un più convinto ricorso a misure di sospensione condizionale e a sanzioni sostitutive in luogo di pene detentive, la sorveglianza delle quali, in ragione di una Convenzione conclusa nel 1964 nell’ambito del Consiglio d’Europa e della decisione quadro dell’Unione europea 2008/947/GAI, potrebbe avere luogo in Stati con cui i condannati presentino un legame significativo. Tuttavia, a oggi, gli atti menzionati risultano di fatto non applicati. Scopo del presente scritto è fornire un’analisi della Convenzione e della decisione quadro, al fine di individuarne le criticità e chiarire quali miglioramenti sarebbero necessari per permetterne un funzionamento più adeguato.