Elisabetta Caroppo
Attraverso l’utilizzo di fonti principalmente giudiziarie, il saggio si sofferma sul conflitto civile che si verificò nel passaggio dai Borbone ai Savoia in una provincia del Mezzogiorno continentale - Terra d’Otranto (attuali province di Brindisi, Lecce e Taranto) - tra le fasi finali del regno di Francesco II e il 1865, ultimo anno di applicazione della legge Pica. Questo conflitto è analizzato sulla base non solo delle ragioni politico- ideologico tra rivoluzionari e controrivoluzionari, ma anche delle motivazioni sociali ed economiche sottese ai diversi contrasti. Si individuano tre diversi momenti particolarmente violenti e utili per leggere il cambio di regime nell’area in questione: gli scontri in seguito al varo dell’Atto sovrano del 25 giugno e i moti per la rivendicazione delle terre demaniali; una serie di manifestazioni a carattere reazionario; i contrasti scoppiati a favore di Garibaldi sotto l’influenza di un’opposizione democratica critica verso la politica rattazziana e l’intesa con Napoleone III. Ne emerge un quadro complesso e articolato, in cui i fenomeni assumono portata e caratteri a volte anche molto diversi a seconda dei contesti territoriali, e con un ruolo particolarmente rilevante rivestito dalla Guardia nazionale. Parole chiave: conflitto civile; questione demaniale; Guardia Nazionale; brigantaggio; movimento democratico; Storia del Mezzogiorno risorgimentale.