Leonardo Filippi
Il c.d. captatore informatico, con ciò identificando quella modalità di intercettazione fondata sull’invio “da remoto” su qualsiasi apparecchio di virus autoinstallanti che comunicano attraverso la rete in modalità nascosta e protetta, rappresenta un nuovo strumento di indagine dalla inedita potenza invasiva e captativa. Il contributo analizza, in chiave critica, l’approccio al tema da parte della giurisprudenza di legittimità a Sezioni Unite, evidenziando una motivazione contraddittoria, che di fatto legittima l’introduzione nel sistema processuale di un mezzo di ricerca della prova contrastante con la Costituzione e con la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo.