II contributo esamina la sentenza della Corte costituzionale n. 115 del 2018, che pone fine alla "saga Taricco". L'epiiogo della vicenda costituisce lo spunto per estendere la riflessione al fenomeno del dialogo tra le Corti in materia penale, messo a dura prova nel caso in esame. Per superare le difficoltà emerse negli ultimi anni, è necessario uno sforzo in primo luogo da parte della Corte di giustizia, cui si chiede di prestare maggiore attenzione alle specificità della materia penale (e alle tradizioni nazionali coinvolte di volta in volta nelle questioni da essa decise). Tuttavia, all'interno della nostra realtà, occorre accettare il fatto che il diritto europeo, con ciò includendosi anche quello di derivazione CEDU, ha tra le matrici originarie la fonte giurisprudenziale, e che non si può pensare, da parte di un ordinamento statuale, di fame parte senza affrontare le riforme che ciò finisce per implicare
This paper examines judgment no. 117/2018 by the Italian Constitutional Court, which puts an end to the "Taricco saga". The Author then reflects on the issue of the dialogue between the Courts in criminal matters, which was seriously challenged in the Taricco case. To overcome the problems emerged in the last years, it seems necessary that the EU Court of justice makes a further effort to take care of the specific features of criminal law and national íraditions. However, within the Italian context, it is necessary that scholars and practitioners accept the fact that EU law is a sort of common law, and that to be part of it (since Italy follows the civil law tradition) adequate reforms, both at cultural and regulatory level, must be adopted.