Milán, Italia
The article analyses the evolution of the distribution of legislative and administrative authority between state, regional and local authorities in the cultural heritage sector in Italy. After a brief description of the earliest legislation on the matter, the article focuses on the regulation introducing the so-called “regionalisation” of jurisdiction in the 1990s and the 2001 constitutional reform, aimed at attributing new legislative and administrative powers to regional and local authorities, particularly in terms of promotion of cultural assets. However, so far the Constitutional Court and the legislator have interpreted the constitutional provisions narrowly, reducing the role of regional and local authorities. As a consequence, cultural heritage regulation is currently grounded on the principle of multilevel governance between national, regional and local authorities.
Lo scritto ricostruisce l’evoluzione del riparto delle competenze tra Stato e autonomie in tema di beni culturali. Dopo aver dato conto degli assetti originari, si esaminano le previsioni dettate in occasione delle tre cosiddette regionalizzazioni delle competenze avvenute negli ultimi decenni del novecento, e, soprattutto, i contenuti della riforma costituzionale del 2001, che sembrava avere aperto la strada a un’attribuzione di competenze alle autonomie, in particolare in tema di valorizzazione. Viene però rilevato che, dato che la giurisprudenza costituzionale e la legislazione ordinaria hanno interpretato restrittivamente le disposizioni costituzionali, a oggi in tema di beni culturali in concreto si è affermato un assetto imperniato sulla leale collaborazione tra i diversi livelli di governo.